Una nuova stagione influenzale si profila con toni più insidiosi del solito: secondo gli l’Italia potrebbe affrontare nei prossimi mesi un ceppo particolarmente aggressivo, con impatti significativi sui sistemi sanitari. L’influenza “vera e propria” si distingue da altri virus per l’insorgenza improvvisa di febbre alta, sopra i 38 °C, ma anche per la concomitanza di altri sintomi come dolori muscolari, malessere generale intenso e vie respiratorie in affanno. Questo tipo d’infezione tende a manifestarsi soprattutto con il calo delle temperature e in ambienti chiusi, favorendo la diffusione virale.

Per questo la vaccinazione è particolarmente raccomandata per anziani, pazienti con patologie croniche e operatori sanitari. Ma valgono altre regole preventive come il lavaggio frequente delle mani, uso di mascherine in ambienti affollati e aerazione regolare degli spazi chiusi aiutano a contenere la trasmissione. Nei casi lievi, si consiglia riposo a letto, idratazione e antipiretici come il paracetamolo. Per condizioni più gravi, è fondamentale l’accesso tempestivo alle cure mediche. Attenzione anche ai bambini: ogni anno, 1 bimbo su 4 contrae l’influenza in Italia. Questi soggetti possono diventare “amplificatori” del virus, trasmettendolo a familiari e contatti più fragili.

Per la prossima stagione invernale ormai alle porte il quadro che si prospetta è complesso: un’alta circolazione virale, la possibile compresenza con altri virus respiratori (come SARS-CoV-2) e le condizioni stagionali favorenti, mettono pressione ai servizi sanitari. È essenziale prepararsi con campagne vaccinali efficaci, potenziamento della sorveglianza epidemiologica e sensibilizzazione su comportamenti individuali di prevenzione.

SaluteIn

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