Entra nel vivo la campagna per la vaccinazione antinfluenzale, in vista della stagione epidemica che si prevede intensa tra dicembre e gennaio. Il vaccino può essere somministrato non solo dai medici di base e dai pediatri, ma anche da infermieri, medici degli ambulatori delle ASP e farmacisti, ampliando così la capillarità dell’accesso per la popolazione. È importante sottolineare che il siero ha bisogno di circa due settimane per sviluppare efficacia, perciò il periodo ottimale per la vaccinazione è da ottobre a fine novembre.

Alcune regioni come Lombardia, Lazio, Toscana e Veneto hanno introdotto la vaccinazione in farmacia come pratica integrativa, facilitando l’adesione da parte dei cittadini. La somministrazione del vaccino è gratuita per le categorie a rischio: over 60, donne in gravidanza, bambini da 6 mesi a 6 anni, persone con patologie croniche, operatori sanitari e conviventi di soggetti fragili. Nella stagione 2024–2025, le sindromi simil-influenzali (ILI) hanno coinvolto circa 16,1 milioni di persone, un dato record per il sistema RespiVirNet. L’incidenza media è stata intorno a 3,7 casi per mille assistiti nelle ultime settimane monitorate. Le fasce più colpite risultano essere quella 0–4 anni, con 8,21 casi per mille, mentre gli anziani (≥ 65 anni) registrano circa 2,37 per mille.

Le raccomandazioni nazionali suggeriscono di avviare la campagna vaccinale già dalla 40ª settimana dell’anno (inizio ottobre) e di estenderla nel corso della stagione influenzale. Un’area di innovazione è l’uso delle farmacie come punti di somministrazione del vaccino, promossa come best practice in diverse regioni per migliorare l’accesso e la copertura vaccinale. La copertura vaccinale tra gli over 65 è ancora insufficiente: nel 2024 era stimata al 52,5 %, ben lontana dall’obiettivo target del 75 %.

SaluteIn

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