Intervista esclusiva di Antonello Sette alla dottoressa Romana Vallone, specialista in Ostetricia e Ginecologia

Dottoressa Vallone che cos’è la vescica iperattiva?

“È un denominazione, coniata per la prima volta nel 2002 dall’International Conference Society, che indica una condizione patologica che interessa più di cinquanta milioni di persone nel mondo”.

Quali sono i sintomi?

“L’aumento della frequenza urinaria diurna e notturna e l’urgenza minzionale, improvvisa e impellente, eventualmente associata all’incontinenza urinaria. L’iperattività della vescica colpisce gli adulti di tutte le fasce di età e, in maggior numero le donne.

Può pesantemente interferire con il sonno, il lavoro, i viaggi, l’attività sessuale e le interazioni sociali. Al di là dell’eventuale incontinenza, chi ha una vescica iperattiva è comunque tormentato dai sintomi di frequenza e urgenza minzionali, al punto da dover modificare il proprio stile di vita, con tutta una serie di meccanismi di adattamento preventivo. Comincia ad andare in bagno in maniera difensiva, ovvero prima di uscire di casa, di lasciare il luogo di lavoro e qualsiasi altra posizione, limita i propri spostamenti quotidiani ai soli percorsi, di cui conosce la collocazione dei servizi igienici, riduce l’intensità della propria vita ed evita l’intimità sessuale. In Italia sono all’incirca tre milioni le persone con una vescica iperattiva: donne e uomini, anche di giovane età.

Purtroppo, ancora oggi la stragrande maggioranza di chi è afflitto da questo problema non si rivolge al medico, ginecologo o urologo che sia”.

Da dove nasce questa ritrosia?

“È ancora predominante la convinzione errata che i disturbi del controllo vescicale siano una parte integrante dell’invecchiamento e che non ci sia, quindi, niente da fare. Oltretutto, viene considerato imbarazzante anche parlarne con il proprio medico di famiglia”.

Quali sono le cause della vescica iperattiva?

“Le cause possono essere diverse e alcune sono ancora ignote. Il comune denominatore è sicuramente la funzione alterata del detrusore, che è il muscolo di cui è fatta la vescica. La vescica normalmente funziona attraverso il coordinamento complesso di diversi fattori, muscolo-scheletrici, neurologici e anche psicologici, che consentono lo svuotamento nel momento e nel luogo più comodi. È fondamentale l’integrità delle funzioni neuroanatomiche e neurofisiologiche, sia nella fase di riempimento che in quella di svuotamento vescicali.

Queste funzioni sono in gran parte controllate dal sistema nervoso autonomo periferico, con segnali modulatori che provengono dai nervi sensitivi della vescica e dell’uretra e dal sistema nervoso centrale.

Chi ha una vescica iperattiva perde la capacità di questo controllo. Il detrusore, non più regolato, può contrarsi autonomamente durante o al termine del riempimento vescicale, determinando l’improvvisa e improvvida urgenza della minzione”.

Come si arriva a una diagnosi certa?

“Una corretta diagnosi della vescica iperattiva presuppone alcune tappe fondamentali. Prima di tutto l’anamnesi e, quindi, il quadro clinico della sintomatologia riferita dal paziente, con le alterazioni osservate nella minzione e il conseguente impatto sulla qualità della vita. Successivamente si procede all’esame obiettivo e a quello diagnostico di primo e di secondo livello. Il primo livello prevede l’esame completo delle urine, l’urinocoltura, la citologia dell’aria, l’ecografia renale e vescicale. Il secondo livello è incentrato sull’esame diagnostico principale, ovvero sullo studio aerodinamico completo, che dà l’indicazione più attendibile del funzionamento della vescica durante il riempimento e lo svuotamento urinari”.

Quali sono allo stato attuale i rimedi per risolvere, o almeno alleviare, le problematiche e i disagi derivati da una vescica iperattiva?

“Il trattamento farmacologico è una terapia efficace, a cui può essere associata una riabilitazione perineale oppure, ancora più risolutiva, la stimolazione del nervo tibiale posteriore, una procedura riabilitativa riconosciuta e approvata dalle autorità sanitarie europee”.

La stimolazione è una tecnica riabilitativa utilizzabile sia per gli uomini che per le donne?

“Assolutamente sì. Il nervo tibiale posteriore viene stimolato in prossimità della caviglia. È un nervo che contiene fibre sensitive motorie, originate dalle radici spinali che vanno da L4 a S3, e sono determinanti per l’innervazione della vescica. La stimolazione ripetitiva del nervo tibiale posteriore riesce ad attivare una sollecitazione riflessa a livello del detrusore e del collo vescicale, attivando i nervi del sistema parasimpatico. Quella delle stimolazione è una tecnica riabilitativa risalente ai primi anni del II° millennio, che ha dimostrato nel corso del tempo di essere di grande giovamento a tutte le donne e a tutti gli uomini che hanno una vescica afflitta da un’iperattività perniciosa e limitante. La vescica iperattiva non è né ineluttabile né incurabile. È una patologia come tante altre. Bisogna innanzitutto parlarne con un medico, ginecologo o urologo, a secondo della propria identità. Senza remore e imbarazzi assolutamente fuori luogo”.­

SaluteIn

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