Intervista esclusiva di Antonello Sette a Antonio Errico, gastroenterologo presso l’Ambulatorio Apollodoro di Roma

“Nell’ambito dell’utilizzazione della videocapsula endoscopica, siamo di fronte, proprio in questi giorni, a una svolta clamorosa, che arrecherà benefici di straordinaria portata a tutti i pazienti gastroenterologici”.

Il gastroenterologo Antonio Errico annuncia a SalueteIN.news l’ultimissima novità nel campo della gastroenterologia, destinata  a  entrare, a vele spiegate, nella storia della medicina.

“Sinora la videocapsula è stata utilizzata per indagare l’intestino tenue. Si tratta di un’indagine diagnostica e, come tale, non operativa, che da oltre vent’anni ci permette di studiare l’intestino tenue. L’intestino tenue è un tratto, a cavallo fra lo stomaco e il colon, lungo sette metri, con un diametro di circa tre centimetri. La sua fondamentale funzione è quella di assorbire gli alimenti. Sino a vent’anni fa, lo studio dell’intestino era possibile solo indirettamente, attraverso una lunga e disagevole serie di indagini radiologiche. La videocapsula è un dispositivo monouso, lungo 26 millimetri con un diametro di 11, che viene ingerita dal paziente come una pillola di antibiotico. Le immagini, trasmesse dal dispositivo, vengono captate da alcune particolari antenne, fissate alla cute dell’addome del paziente, come gli elettrodi di un elettrocardiogramma e trasmesse a un registratore. E’ possibile seguire il percorso della capsula all’interno dell’intestino tenue, sino a quando raggiunge il colon. Le immagini, una volta riversate sul computer, consentono al medico di visualizzare in modo diretto la superficie mucosa e, conseguentemente, di formulare la diagnosi e individuare patologie, che, prima dell’avvento della videocapsula, sfuggivano all’attenzione medica, come, ad esempio, la presenza di lesioni vascolari, comprese quelle che sono fonte di sanguinamento e di vere e proprie emorragie digestive”.

Questo, se capisco bene, è lo status quo, che perdura da vent’anni. Lei mi aveva annunciato all’inizio una svolta epocale…

“Ha capito bene. È proprio così. Intanto, prima di arrivare al punto di svolta, va detto, restando ancora all’intestino tenue, che nel 2021 la videocapsula tradizionale è stata sostituita da una dotata di algoritmi di intelligenza artificiale, in grado di attirare l’attenzione del medico su immagini sospette, evidenziandole con un quadratino colorato. Tutto questo ha migliorato le capacità diagnostiche del medico e accorciato i tempi di lettura dell’esame endoscopico videocapsulare”.

Scusi se insisto, ma siamo ancora allo status quo, seppure aggiornato a due anni fa… Venendo all’oggi…

“Le premesse erano d’obbligo perché ci consentono di comprendere, in tutta la sua portata, la svolta epocale. È di pochi giorni fa la notizia emersa nel corso di un convegno svoltosi al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove è stata presentata un’ulteriore evoluzione della videocapasula di nostra conoscenza, che può svolgere la sua azione esplorativa anche all’interno dello stomaco, che sinora era sempre stato esaminato con strumenti invasivi, come il tubo che si utilizza per la gastroscopia.  Oggi questa metodica non è più necessaria. Da questo momento in poi, basterà ingerire la nuovissima videocapsula robotizzata NaviCam Stomach System, lunga 27 millimetri, con un diametro di 11,8, che pesa appena cinque grammi. È stata prodotta dall’azienda coreana Ankon ed utilizzata per la prima volta in Cina a Wuhan. Questa videocapsula è particolarissima perché, a differenza di quanto avviene con quella in uso per l’intestino tenue, che è un tratto strettissimo, non può progredire naturalmente in un ambiente, come lo stomaco, che ha la forma e l’ampiezza di un sacco capiente. È un vero e proprio gioiello tecnologico, grande come una compressa, che è in grado di muoversi autonomamente. Fa tutto da solo, ma può essere visualizzata solo guardandola dall’esterno, attraverso una consolle di controllo, che assomiglia alle torri di controllo degli aerei e ti consente di riprendere i comandi e collegarti, in qualsiasi momento, in diretta con uno speciale joystick, che agisce con un sistema magnetico. Siamo in grado di seguire la videocapsula e di individuarne la posizione in ogni preciso istante. La sua straordinaria prerogativa è quella di individuare autonomamente e con enorme precisione, grazie all’intelligenza artificiale, che la guida e sostiene, tutte le lesioni, comprese quelle di piccolissime dimensioni, che poi il medico passa al setaccio attraverso le immagini diffuse da un videoregistratore”.

Tutta questa meraviglia è un’arma indolore capace di sconvolgere tutti i precedenti scenari di diagnosi e cura?

“Questa nuovissima e rivoluzionaria videocapsula è in grado di aprire un capitolo completante nuovo nella diagnosi e nella prevenzione dei tumori allo stomaco, perché ci consente non solo di seguirne le tracce, centimetro dopo centimetro, ma anche di individuare, attraverso il suo sofisticato software intelligente, le anomalie e le patologie più recondite e nascoste. È il primo robot della storia che si muove liberamente all’interno dello stomaco. È un miracolo della scienza e della tecnologia”.

SaluteIn

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