Intervista esclusiva di Antonello Sette a Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria, giornalista, scrittore, medaglia d’oro al valore della Croce Rossa

Professor Farnetani, si torna a scuola. Gli studenti, a partire da quelli delle elementari e delle medie, devono abituarsi in fretta ai nuovi ritmi. A lei, che è da molti considerato il pediatra più famoso d’Italia, chiedo se esiste un segreto per un adattamento rapido e felice…

“Noi viviamo subendo i condizionamenti dell’ambiente. Il nostro organismo è condizionato dall’alternanza del giorno e della notte, dell’estate e dell’inverno. I ritmi dell’organismo infatti sono regolati da sincronizzatori esterni, primo fra tutti l’alternanza del buio notturno e della luce diurna e interni, regolati da varie sostanze tra cui gli ormoni. Accanto a questi ritmi intern,ne esistono altri,indipendente dall’ambiente esterno,primo fra tutti il ritmo sonno/veglia,legato ad altri ritmi ,per esempio la temperatura corporea. L’interazione  di tutti questi elementi determinano i cicli circadiani,cioè  “funzionamenti” diversi dell’organismo durante l’arco della giornata che cambiano di ora in ora.Si hanno cambiamenti anche psicologici e dell’umore infatti la mattina è orientata al pessimismo,il pomeriggio e la sera all’ottimismo. È merito degli studi  di Francois Testu del Laboratorio di Psicologia sperimentale dell’Università  “Francois Rabelais” di Tours in Francia aver  correlato questi ritmi circadiani  alle esigenze scolastiche degli studenti. A questi si aggiungono i ritmi della società: la campanella che suona a scuola, l’ora del pranzo, del ritorno a casa e della cena. Ecco allora una guida, ora per ora che indica cosa fare”.

Un vademecum che gli scolari e i genitori dovrebbe tenere a mente in ogni momento della gornata…

“Integrando gli studi in materia con le necessità nutrizionali, fisiche e affettive dei bambini delle elementari e delle medie ho tracciato il modello di  una giornata di buon studio e buona salute.  

Il compito dei genitori quando i figli vanno a scuola si potrebbe riassumere nella frase: “la cosa giusta all’ora giusta”.

Dalle 6,30 alle7,30 c’è il risveglio. Il bambino ci mette circa 8 minuti per svegliarsi completamente. Non si può pretendere perciò che si alzi immediatamente. Il consiglio è di svegliarlo 10 minuti prima e permettergli così un tranquillo risveglio. 3-4 minuti li dovrà impegnare a lavarsi i denti (preferibilmente con un dentifricio a base di fluoro). 10-15 minuti invece andranno dedicati alla prima colazione. Si deve dedicare alla colazione un tempo sufficiente in modo che nessuno sia in ritardo e che l’ambiente possa essere rilassato e perciò invitante. Il televisore spento. Ci deve essere la tavola apparecchiata e possibilmente chi è in casa dovrà mettersi a sedere in modo da creare un ambiente favorevole al pasto. La prima cattiva abitudine da combattere è proprio quella, purtroppo molto diffusa tra i bambini e i ragazzi e, di fatto assecondata dalla fretta dei genitori, di andare a scuola senza aver fatto una colazione sufficiente. È importante invece mangiare per introdurre gli zuccheri che servono a far funzionare il cervello. L’ideale è latte (puro o con orzo o cacao) con biscotti o pane e marmellata o cereali secchi, brioches o dolce, infatti in questo modo si introduce un giusto assortimento di grassi, zuccheri e cereali. Però se il bambino rifiuta il latte è bene non forzarlo perché potrebbe essere allergico a latte e latticini. Se al bambino non piacciono questo tipo di pietanze i genitori dovranno trovare dei sostituti graditi, comunque il bambino deve sempre mangiare prima di andare di andare a scuola. Ecco alcune alternative: yogurt, frutta di stagione, spremuta, tè (al limone o al latte), pane con olio extravergine di oliva, pomodoro, mozzarella.

Dalle 7,30 alle 8,30 si “viaggia” verso la scuola. Anche questa fase dovrebbe esser fatta senza limiti di tempo perché se la distanza fra la scuola e l’abitazione è inferiore a 1 km sarebbe opportuno coprirla a piedi. È noto infatti che la salute dipende in buona parte dall’attività fisica che si compie. Il modo più semplice e salutare è camminare: si consiglia di compiere almeno 3 km il giorno o 3 ore la settimana. Non troviamo la scusa che lo zainetto del piccolo studente è troppo peso, infatti è stato scientificamente dimostrato che non crea nessun danno perché il peso è uniformemente ripartito e viene trasportato comunque per un breve arco di tempo.

Fra le 8,30 e le 10,30 è il tempo del risveglio mentale. Alle ore 8,30 si ha il picco minimo che gli aumenta progressivamente. Durante il sonno l’organismo “regola al minimo” le proprie funzioni per risparmiare energia visto che in pratica non ha “nulla da fare”. Certo non si può pensare che un sistema così complesso come il corpo umano si accenda e riparta immediatamente. Infatti deve “scaldarsi” riaccendendo tutte le funzioni e accelerandole progressivamente fino a portarle al “massimo dei giri”. Non è vero perciò che queste sono le ore migliori per studiare perché si ha “la mente fresca” è il contrario: in questo momento che ancora la mente non funziona a pieno ritmo si devono privilegiare le azioni che richiedono il minor numero di operazioni mentali, perciò gli esercizi scritti più meccanici, il disegno per i piccoli, o il teatro, ma l’attività ideale che dovrebbe essere svolta in questo periodo dovrebbe essere la ginnastica, cioè la lezione di educazione fisica: un risveglio muscolare favorirebbe anche il risveglio mentale. Non vanno fatti invece i compiti in classe. In questa fascia oraria per i bambini che frequentano le medie si possono tenere anche le lezioni di educazione artistica in cui si devono fare disegni o composizioni varie, educazione tecnica in cui devono eseguire il disegno tecnico e musica.

Fra le 10,30 e le 11 ci si ferma per lo spuntino. È un pasto importante: insieme alla prima colazione deve fornire un quarto di tutte le calorie della giornata (vedi tabelle). È importante che il bambino si senta uguale ai propri coetanei, perciò deve poter scegliere liberamente quello che vuole.

Il momento del ragionamento arriva fra le 11 e l2,30. A questo proposito, è stato accertato che il  livello massimo si raggiunge fra fra le 11,15 e le 11,45. In questa fase predomina la “memoria di breve durata”: si ricordano le nozioni per pochi secondi e in numero limitato. Questo è il periodo in cui il bambino ha la maggior capacità di ragionale: è il momento migliore per studiare matematica, analisi logica e grammaticale, temi d’italiano, fisica, informatica e chimica. È il momento migliore anche per i compiti in classe. Insomma sono le ore “d’oro” dell’intera mattinata di lezione; gli insegnanti dovrebbero farne tesoro.

Segue immancabilmente, fra le 12,30 e le 13, la “decelerazione”. Questa è la fase in cui diminuisce rapidamente la capacità di concentrazione. Naturalmente non essendoci due esseri umani uguali ci sono alunni che lo fanno prima, altri più tardi. Conviene concludere gli argomenti iniziati alle 11 e trattare materie in cui prevalgano operazioni mentali concrete, cioè parlando su cose che si riescano a vedere o immaginare con facilità, perciò geografia, scienze.

Fra le 13 e le 14,00 è l’ora del pranzo. Se il pranzo lo si consuma in famiglia tutti devono mangiare le stesse pietanze. In ogni caso è importante rispettare la rotazione settimanale degli alimenti, infatti la carne va mangiata 3-4 volte, mentre il pesce 2-3 volte e 1-2 volte un piatto unico a base di cereali e legumi. Per chi studia sono particolarmente indicati un piatto di fagioli o ceci che contengono molto ferro, utile per facilitare l’apprendimento.

Fra le 14 alle 15,00 sopraggiunge la fase della sonnolenza. Questa è l’ora più critica di tutta la giornata perché ognuno ha sonnolenza. È un fenomeno normale che va rispettato: dopo i 4 anni il bambino non ha più bisogno del sonnellino pomeridiano. Questo periodo va invece riservato, quando è possibile alla vita all’aria aperta, possibilmente in piena libertà. Chi ancora fa il tempo pieno sarebbe il momento per qualche “partitella”, invece a casa potrebbe uscire a giocare con gli amici o a fare una passeggiata con uno dei genitori, per i più  fortunati in bicicletta.

Dalle 15 alle 17 è il tempo della memoria. È il periodo della giornata in cui la memoria funziona maggiormente, perciò si apprende e quindi si studia meglio. Queste perciò sono le ore per fare i compiti. In questa prima parte del pomeriggio converrà iniziare a studiare le materie che hanno la quantità maggiore di nozioni, perciò lingua straniera, storia, italiano. I compiti scritti vanno lasciati per ultimi.

Fra le 17 e le 17,30 va in scena la merenda. È uno dei 5 pasti principali ma quello che deve fornire il minor numero di calorie: il 10% del totale giornaliero (vedi tabella). Deve essere perciò un pasto leggero perché il bambino deve arrivare a cena con la fame.

Le ore che vanno dalla 17,30 alle 20 dovrebbero essere dedicate alla ricreazione. Meglio sarebbe infatti aver già finito di fare i compiti. Per chi ne ha tanti. consideriamo che la capacità di apprendimento diminuisce più ci si avvicina alla cena perciò lasciamo per ultimi, come abbiamo già detto, i compiti scritti e le materie più facili”.

La giornata è finalmente finita…

“C’è da compiere l’ultimo sforzo. Dopo aver terminato i compiti, prepariamo lo zainetto per il giorno dopo, soprattutto per i bambini delle medie, controllando nel diario le materie e perciò i libri e il materiale (album da disegno, righe, squadre, cartelline…) necessari.

Finiti i compiti l’ideale sarebbe poter fare sport e attività fisica. Ricordiamo che è necessario eseguire 5 ore la settimana di sport, compreso quello effettuato a scuola. Quando non è possibile i bambini possono guardare la televisione, usare il computer o divertirsi con un videogioco. Ricordiamo però che queste attività non devono occupare complessivamente più di 2 ore al giorno.

20,00-21,00: la cena. Tre volte la settimana ci deve essere un pasto a base di formaggio, 2 volte di salumi, una volta un uovo e almeno una volta la pizza. Naturalmente la televisione deve essere spenta. Ricordiamo che frutta e verdura va mangiata sia a pranzo che a cena.

Le ore che avanno dalle 21 alle 23 sono quelle del relax. Tutti i figli in questa fase vorrebbero giocare con i genitori, ma quasi sempre la televisione capta l’attenzione di tutta la famiglia. Ricordiamo che non deve mai superare la quantità di 2 ore giornaliere (compreso computer e videogiochi). Non deve però guardare mai programmi paurosi o con troppa tensione. Non deve mai addormentarsi guardando la televisione e neppure guardarla mentre sta disteso a letto. C’è il momento per stare svegli, che è quello per esempio quando si guarda la televisione, e il momento di addormentarsi che è uno dei momenti più delicati della giornata. L’arrivo del sonno va agevolato garantendo un ambiente tranquillo in tutta la casa, i genitori non devono essere pedanti, né sfruttare questo momento per insegnare i modi di lavarsi i denti, di mettere a posto i vestiti… perché tutto ciò aumenterebbe l’attenzione e scaccerebbe il sonno. Si deve garantire che la camera sia silenziosa, che in casa non ci siano rumori e gli eventuali televisori accesi abbiamo il volume basso. Ricordiamoci che l’organismo ha dei propri ritmi perciò è opportuno che i bambini vadano a letto sempre alla stessa ora. L’orario giusto per andare a letto è quello in cui “si chiudono gli occhi” cioè il bambino va a letto e si addormenta subito. Per esser certi che non sia un’ora troppo tarda basta controllare il giorno dopo: se il bambino sbadiglia, ha mal di testa, è irritabile, cioè noioso, significa che va a letto troppo tardi e perciò bisognerà mandarlo prima a dormire la sera. Se invece sta bene e non ha disturbi significa che l’ora di andare a letto è quella giusta. Un consiglio ai genitori: è bene che vadano a letto presto anche loro, non solo perché così si garantisce silenzio in casa e i figli si addormentano con più facilità perché è tutta la famiglia che dorme, ma così saranno pronti la mattina dopo per non essere in ritardo e poter garantire un risveglio tranquillo, una prima colazione con tempo sufficiente a disposizione e la possibilità di accompagnare il bambino a piedi a scuola”.

TABELLA: COLAZIONE E MERENDA.

Un bambino dalla prima alla terza elementare ha bisogno di 1800 calorie al giorno, di 2000 in quarta e quinta elementare e alle medie 2400 se è una femmina, 2600 per un maschio.

Su questa base si valuti che la prima colazione e lo spuntino a metà mattinata devono fornire un quarto di tutte queste calorie mentre la merenda il 10%.

Ora su questa base “facciamo un po’ di conti “per sapere cosa preparare ai figli.

Cibo – una porzioneQuante calorie contiene
tazza di latte e pane e marmellata300 kcal
brioche168 kcal
merendina pasta frolla188 kcal
merendina pan di Spagna119 kcal
banana90 kcal
mela60 kcal
gelato (cornetto)150 kcal
succo di frutta (in cartone da 250 cc)160 kcal
tè freddo al limone o alla pesca (da 250 cc)80 kcal
pizza con pomodoro (circa 200 g)500 kcal
panino con prosciutto crudo magro225 kcal
panino con mortadella300 kcal
panino con prosciutto cotto320 kcal
panino con salamino tipo Milano345 kcal

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