Fare attività fisica ed in particolare camminare non è solo il modo più semplice per contrastare la sedentarietà e mantenersi in forma. La durata della camminata quotidiana infatti può davvero allungarci la vita, favorendo il benessere psicofisico e riducendo il rischio di contrarre determinate malattie, soprattutto quelle croniche. I dati di un recente studio hanno dimostrato che percorrere 10mila passi al giorno può aiutare davvero a stare bene: la nuova indagine, condotta dai ricercatori del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, offre quindi uno sguardo attento alla quantità e al genere di passi che una persona dovrebbe compiere ogni giorno per favorire una buona salute.

Partendo dai dati dei fitness tracker, i ricercatori hanno scoperto che fare 8.200 passi al giorno rappresenta la soglia a partire dalla quale si inizia a ridurre significativamente il rischio di sviluppare varie malattie croniche, tra le quali obesità, apnea notturna, malattia da reflusso gastroesofageo, disturbo depressivo maggiore, diabete, ipertensione. Lo studio ha anche scoperto che camminare ancora di più continua ad aumentare i benefici per quasi tutte le condizioni di salute studiate.

Per la maggior parte delle malattie croniche, più è elevato il numero di passi, più il rischio si abbassa” ha sottolineato Evan L. Brittain, professore associato di medicina alla Vanderbilt, interpellato da Medical News Today. “Tuttavia, per il diabete e l’ipertensione, abbiamo osservato un plateau a circa 8-9.000 passi al giorno, al di sopra del quale non c’era più alcun beneficio evidente. Questo non vuol dire che le persone a rischio di ipertensione e diabete dovrebbero smettere di camminare quando raggiungono quei livelli, perché ci sono altri benefici legati all’attività, a prescindere da queste due condizioni. Le malattie cardiovascolari, invece, non sono considerate nella nostra analisi, probabilmente perché non c’erano abbastanza diagnosi di tali patologie incidenti per ottenere statistiche significative”.

SaluteIn

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