Intervista esclusiva di Antonello Sette a Cristiano Monarca, chirurgo plastico alla clinica Quisisana di Roma

“Per prima cosa ho scelto di fare il medico. Mio padre è stato professore ordinario di ematologia e, prima ancora, nella mia famiglia siamo medici da tre generazioni. Ho sempre respirato l’aria inconfondibile della medicina. Quanto alla chirurgia plastica, è una passione che viene da lontano. Ho fatto il liceo classico e sono sempre stato attratto dall’arte e, in particolare, dai grandi scultori, capaci di plasmare da un blocco di marmo il corpo umano con una creatività e, contemporaneamente, un rigore e un rispetto meravigliosi. Ricordo, come se fosse ora, lo stupore e l’incanto che provai, quando vidi per la prima volta la statua di Antinoo a Villa Adriana. Quel rapimento e quella sconfinata ammirazione, per le forme riprodotte alla perfezione, l’avrei poi riprovati, anni dopo, nell’isola di Corfù, al cospetto dell’Achille morente. La parte artistica della mia formazione è partita da queste due figure umane, straordinariamente verosimili, fuoriuscite, quasi magicamente, da un blocco informe di marmo”.

Cristiano Monarca ha deciso di fare il chirurgo plastico, a seguito di due indimenticabili malie. Lui avrebbe provato a scolpire il corpo umano non utilizzando il marmo, ma i muscoli e la carne viva. E, come tutti i grandi maestri della scultura, avrebbe cercato di andare oltre i confini del già visto e sperimentato…

“L’idea e il sogno di ridisegnare dal vivo quelle forme plasticamente perfette, o almeno di navigare in quella direzione, nascono dall’arte e dal senso artistico, che avevo innato. Ero affascinato dalla possibilità di arrivare a quello che oggi chiamiamo il body sculpting, scavalcando di netto il tradizionale e limitato body contouring. Volevo andare oltre la liposuzione classica, in cui si scioglieva il grasso, ma non cambiavano le forme, convinto, come ero, che un corpo non sarebbe mai diventato armonioso e piacevole da vedere se, oltre alla riduzione della massa adiposa, non avesse acquistato anche una linea armoniosa. Sentivo che non mi dovevo accontentare delle certezze consolidate. Mi sono messo a studiare, cercando di sfruttare tutto il bagaglio della mia formazione umanistica e ho inventato la tecnica della Scultura Muscolare, che è poi stata riconosciuta a accreditata da Plastic & Reconstructive Surgery e da Aesthetic Plastic Surgery, ovvero dalle due principali riviste mondiali di chirurgia plastica. La Scultura Muscolare è l’ultima frontiera del body sculpting. È una tecnica che non si limita a ridurre il superfluo, ma mira a costruire forme armoniche e piacevoli da vedere.

A chi è rivolta la Scultura Muscolare?

“Alle donne e agli uomini in buona forma, sportivi e non, e anche agli ex obesi. Abbiamo operato persone, la cui età variava dai 20 ai 67 anni, sia normopeso che sovrappeso. Gli ex obesi devono, in aggiunta e a latere dell’intervento chirurgico, intraprendere anche un percorso complessivo di ricostruzione, che li porterà ad avere, con loro meraviglia, un inaspettato fisico d’atleta. Va sottolineato che si tratta di una soluzione non a termine, ma, come dico sempre, permanente-definitiva. Una volta asportato il grasso con la tecnica della Scultura Muscolare, non è più possibile riaccumulare tessuto adiposo in tutte le aree chirurgicamente trattate. Quel corpo rimodellato rimarrà per sempre slanciato, proporzionato e teso, come quelli plasmati sul marmo dagli scultori”.

La Scultura Muscolare è più arte o più scienza e si può parlare di capolavori?

“Se ho fatto capolavori, non posso essere io a dirlo. Posso solo affermare di avere migliorato molti corpi e portato la qualità estetica, anche in rapporto alle richieste, a un ottimo livello. Voglio anche dirle, e lo ripeto sino alla noia agli studenti e agli specializzandi, che per diventare apprezzati chirurghi plastici non basta possedere un innato talento artistico. La chirurgia plastica è una branca specialistica della medicina, che ha, come tale, nella scienza e nella tecnica i suoi valori fondanti. Poi se siamo dotati di un minimo di talento, che lei può legittimamente definire arte, è solo quel sei o sette per cento in più, che non guasta e completa il risultato. La chirurgia plastica resta scienza e tecnica. La componente fantasiosa e artistica aggiunge solo una piccola percentuale. Del resto, un po’ di talento è utile in tutti i mestieri”.

Si diventa più belli e, presumo, anche più sicuri di sé. La Scultura Muscolare può essere una svolta a 360 gradi? Lei ha cambiato vite, oltre che corpi? “Praticamente sempre e a tutti. I miei pazienti erano donne e uomini, che si erano metaforicamente, e molto spesso anche logisticamente, rinchiusi in casa e che, poi, hanno radicalmente cambiato la loro vita relazionale e sociale. Persone, che prima pativano il disagio insopportabile di essere imprigionati in un corpo sformato o amorfo e poi hanno ripristinato, ancora più dei muscoli, fiducia in se stessi, entusiasmo e voglia di vivere. Forse è questo il vero capolavoro. Nella chirurgia plastica, come nell’arte, la bellezza ha senso solo è e dà vita”.

Per qualsiasi approfondimento sul tema il Dott. Monarca risponde ad ogni domanda sul sito: https://www.sculturamuscolare.it/

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