Intervista esclusiva di Antonello Sette alla dottoressa Francesca Calò Carducci, Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive dell’Ospedale Bambino Gesù

Dottoressa Calò Carducci, le malattie esantematiche tornano a minacciare la salute dei bambini?

“Sì, sono purtroppo un tema molto attuale, perché in questa fase post pandemica le abbiamo viste tornare a riempire le corsie degli ospedali. Abbiamo, in particolare, assistito a una recrudescenza di casi di morbillo, legata evidentemente al calo delle coperture vaccinali per un rallentamento, in qualche modo inevitabile, nell’espletamento dei normali programmi vaccinali. Una sorta di fatica nell’adempimento, legata al particolare periodo in cui tutti siamo stati invitati, adulti e bambini, a vaccinarsi in funzione anti-Covid, con i genitori che si sono ritrovati in ritardo e non sono riusciti a recuperare in tempo il normale calendario vaccinale. Tutto questo ha fatto sì che in questa primavera stiamo registrando un significativo aumento dei casi di morbillo e quindi anche di bambini ricoverati per quelle complicanze anche molto gravi con il coinvolgimento del sistema nervoso centrale e con la possibilità di encefaliti che possono portare anche a delle disabilità permanenti”.

Tornare a vaccinare i bambini da subito, con regolarità e tempestività, è, a questo punto, un imperativo categorico…

Si, è importantissimo recuperare i vaccini che sono stati eventualmente saltati, anche perché il morbillo è una malattia estremamente diffusiva con un altissimo indice di contagiosità e naturalmente, come tutte le malattie virali, non può essere una volta contratto, contrastato direttamente, ma si può solo provare a intervenire sui sintomi. Resta la constatazione, per certi versi amara, che questa malattia non esisterebbe se tutti i genitori facessero ricorso a un vaccino non solo efficace, ma anche assolutamente sicuro. Per un periodo molto lungo era diventato un’assoluta rarità trovarsi al cospetto di un bambino affetto da morbillo”.

L’aumento vertiginoso delle malattie esantematiche riguarda solo il morbillo?

“Il morbillo è in cima alla lista, ma non è l’unica malattia di cui constatiamo la recrudescenza. Ci sono innanzi quelle legate allo streptococco, come la scarlattina e le faringiti streptococciche e altre patologie invasive, legate allo stesso germe, che possono provocare encefaliti, meningiti o osteoartriti anche estremamente gravi. Da ultimo, e particolarmente in questa primavera, stiamo assistendo a una vera e propria ondata di ritorno di infezioni da paravirus B19, responsabile della quinta malattia o megaloeritema come la si voglia chiamare, che è generalmente benigna e autolimitantesi, ma che ora si sta purtroppo manifestando in forme più complesse che necessitano di un’immediata ospedalizzazione. Oltretutto, come ben sappiamo, la quinta malattia diventata assai pericolosa se contratta durante la gravidanza con possibili gravi ripercussioni sulla prosecuzione della stessa, sul feto e sul neonato”.

Che sia drasticamente calato il numero dei bambini vaccinati è un dato di fatto inconfutabile. Le chiedo quanto ha inciso il sollevamento no-vax, che ha accompagnato, e contrastato l’iter vaccinale predisposto dalle autorità politiche e sanitarie contro il Covid…

“In realtà, c’è sempre stata in Italia un’anima no-vax, al punto da indurre l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin a rendere, peraltro fra non poche polemiche, la vaccinazione obbligatoria. Sicuramente l’emergenza legata al Covid, con tutti i progressivi richiami a cui siamo stato obbligati e gli effetti collaterali, in gran parte ingiustamente attribuiti ai vaccini ma in rari casi verosimilmente correlati come è accaduto nella vicenda di Astrazeneca, hanno galvanizzato quell’anima no-vax che, volenti o nolenti, fa parte della cultura, o della subcultura, a seconda dei punti di vista, di questo variegato e tormentato Paese”.

SaluteIn

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