Il governo si sta preparando a varare un decreto mirato a ridurre le lunghe attese nel sistema sanitario. Una delle principali misure riguarda il controllo della prescrizione eccessiva di visite ed esami non urgenti, spesso considerati superflui. Questo comportamento, dettato anche dalla medicina difensiva, contribuisce a congestionare ulteriormente le già affollate liste di attesa. Obiettivo è snellire l’intero sistema, considerando che – secondo l’Istat – ben 3 milioni di italiani rinunciano a curarsi proprio per i tempi eccessivamente lunghi; pertanto il governo ha deciso d’intervenire in questo senso.

Nel dettaglio il decreto si concentrerà sull’appropriatezza delle prescrizioni mediche, cercando di limitare le prestazioni non necessarie che rappresentano un notevole spreco di risorse finanziarie. Si valuta inoltre l’introduzione di un sistema che richieda ai medici di indicare il motivo specifico della prescrizione, al fine di tracciare e valutare meglio le reali esigenze dei pazienti. Inoltre si sta ipotizzando per gli ospedali di acquistare prestazioni dai medici che lavorano anche in libera professione, al fine di alleggerire la pressione sulle liste d’attesa.

Tuttavia non mancano le perplessità e i dubbi: alcune critiche riguardano la fattibilità di imporre regole rigide e numeriche sulla pratica medica, sostenendo che il problema dovrebbe essere affrontato con un approccio più incentrato sulle risorse umane e finanziarie. Ma nonostante i dubbi il ministero della Salute è ottimista sull’efficacia di queste misure, sottolineando l’importanza di un cambiamento nel sistema sanitario che possa finalmente risolvere il problema delle liste di attesa, un problema che affligge il nostro Paese da troppo tempo.

SaluteIn

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