Il tumore polmonare è una delle malattie neoplastiche più diffuse a livello globale, con impatti significativi sulla salute pubblica. Si tratta, infatti, della seconda neoplasia più comune negli uomini e della terza nelle donne. Le stime indicano circa 44.000 nuove diagnosi l’anno nel 2023. La mortalità nel 2022 è stata stimata a 35.700 decessi. Si tratta della seconda neoplasia più comune negli uomini (15%) e della terza nelle donne (6%). L’età di insorgenza tipica è tra i 55 e i 75 anni, ma si osservano sempre più casi in giovani adulti.

I fattori di rischio principali includono principalmente il fumo, responsabile dell’80% dei casi di tumore polmonare, mentre il fumo passivo aumenta del 20% le probabilità di sviluppare un cancro al polmone nei coniugi fumatori. Ma sono anche altre le cause scatenanti, tra le quali l’inquinamento atmosferico, urbano e domestico. Infine gioca un ruolo importante la familiarità, se dunque sono presenti altri casi di tumore del polmone nei parenti prossimi. Tra i campanelli di allarme, spesso confusi con altre patologie, ci sono la tosse persistente e la presenza di emoafte, cioè catarro con striature rosso vivo; è importante quindi sapere a quali sintomi fare attenzione per una diagnosi tempestiva.

Per quanto riguarda l’età due persone su tre con diagnosi di carcinoma polmonare hanno oltre 65 anni; meno del 2% sono i casi giovanili. Generalmente si arriva all’accertamento diagnostico attraverso un controllo occasionale o perché il tumore si è esteso e inizia a dare segni della sua presenza. La prima indagine è la radiografia toracica seguita da un’analisi dell’espettorato. Seguono la broncoscopia, la TAC con mezzo di contrasto e un’eventuale PET con mezzo di contrasto marcato con radioisotopo. A seconda della stadiazione della malattia si può effettuare una scintigrafia ossea e una RMN cerebrale.

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