L’acufene è il disturbo caratterizzato dalla percezione di suoni “fantasma” per il quale l’American Tinnitus Institute ha riconosciuto ben oltre 200 possibili cause: organiche e anatomiche, virali e ambientali ma anche vascolari, oncologiche o legate all’invecchiamento. L’acufene è una disfunzione fino a oggi incurabile, che espone i pazienti a “suoni che non esistono” descritti come ronzii, fischi, sibili o pulsazioni che possono raggiungere livelli di disturbo psicofisico tali da compromettere fortemente la loro qualità della vita.

Uno studio finanziato dalla Comunità Europea nel 2022 ha stimato il numero di persone con acufene: ne soffrono 749 milioni, con una incidenza del 14% della popolazione mondiale, di cui con 120 milioni di casi gravi (il 2%), mentre circa 4 milioni sono stimati in Italia. Inoltre le previsioni future per i paesi dell’Unione Europea sono ulteriormente pessimistiche dopo le aggravanti rilevante post COVID, l’innalzamento dell’età media della popolazione europea e le abitudini acustiche delle nuove generazioni, tutti fattori tendenti ad aumentare l’insorgere degli acufeni per la senescenza e i danni al sistema uditivo.

Un nuovo studio ha mostrato che gli individui che segnalano l’acufene, potrebbero avere una perdita di funzione dei nervi uditivi in presenza di una capacità uditiva apparentemente normale. Il cervello cercherebbe di compensare la perdita dell’udito aumentando la sua attività, con conseguente percezione di un suono fantasma, l’acufene appunto. Una ricerca che getta una luce nuova su una possibile causa dell’acufene. Dopo 8 anni di ricerca e 2 brevetti internazionali una società italiana nel 2022-23 ha completato lo sviluppo di un dispositivo medico innovativo. Acufree è la prima “terapia multimodale sincrona” per gli acufeni, in quanto usa tre elementi attivi in contemporanea ed è stata presentata ai congressi nazionali 2023 delle primarie associazioni italiane di Otorinolaringoiatria e Audiologia SIO e SIAF dal Dipartimento di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Tor Vergata a seguito di una sperimentazione completata nel biennio 2022-23.

SaluteIn

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