La legge regionale, che introduce il servizio di psicologia nelle cure primarie all’interno della rete territoriale del servizio sanitario lombardo, comprese le Case di comunità, è stata approvata con un voto bipartisan nell’aula del Pirellone. La normativa, conosciuta come “psicologo di base”, è composta da otto articoli e prevede un finanziamento totale di 36 milioni di euro (12 l’anno) per il triennio 2024-2026.

La legge, proposta inizialmente dal consiglio regionale, si basa su un principio fondamentale: attribuire alla cura della mente la stessa importanza e attenzione riservata alla cura del corpo. Patrizia Baffi, esponente di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Sanità nonché relatrice del provvedimento, ha evidenziato che la legge mira a garantire una risposta immediata alle esigenze di salute mentale attraverso la medicina di primo livello. Il nuovo servizio avrà come obiettivo principale la prevenzione, diagnosi e intervento precoce nel caso di disagio psicologico. Inoltre, fornirà orientamento e accompagnamento verso i servizi specialistici di secondo livello, quelli sociosanitari e sociali. La consulenza e il supporto psicologico saranno offerti anche per le forme di sofferenza che non richiedono necessariamente interventi specializzati.

La Lombardia non è però la prima regione a fare una legge a riguardo: nel maggio 2023, anche la Puglia ha fatto un passo significativo verso l’implementazione del servizio, con l’approvazione unanime della proposta di legge da parte del consiglio regionale. Gli psicologi che praticano la libera professione sono chiamati dalle Asl a fornire assistenza psicologica primaria in collaborazione con i medici di base e i pediatri di libera scelta. Anche la Sicilia ha garantito una copertura finanziaria per lo psicologo di base di circa 7,4 milioni di euro, a partire dal 2024.

SaluteIn

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