Uno studio pubblicato su Social Science and Medicine propone una “ipotesi di genere” relativamente alle disparità legate al sesso negli eventi avversi correlati ai farmaci, e sconfessa la nozione ormai data per scontata, secondo cui le differenze biologiche legate al sesso sono la ragione primaria alla base di tali differenze.

«I database di farmacovigilanza contengono un numero maggiore di eventi avversi da farmaci verificatisi nelle donne rispetto agli uomini. La causa di questa disparità è spesso attribuita a fattori biologici legati al sesso. Noi abbiamo proposto un’ipotesi di genere alternativa, postulando che i fattori sociali di genere siano centrali nella produzione di disparità sessuali aggregate nei rapporti relativi agli eventi avversi» spiega Katharine Lee, della Tulane University di New Orleans (USA), prima autrice del lavoro.

I ricercatori hanno descritto quattro percorsi attraverso i quali il genere può influenzare le disparità sessuali osservate nei database di farmacovigilanza, ovvero l’utilizzo dell’assistenza sanitaria, i pregiudizi e le discriminazioni negli ambulatori, l’esperienza di un evento farmacologico come avverso, e determinanti sociali e strutturali preesistenti relativamente alla salute.

Utilizzando i dati del sistema FAERS (Adverse Event Reporting System) della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, gli esperti hanno valutato come l’ipotesi di genere potesse generare nuove previsioni e spiegazioni sulle disparità sessuali relative agli eventi avversi.

Analizzando più di 37 milioni di registrazioni di eventi avversi tra il 2014 e il 2022, gli autori hanno visto che gli eventi avversi segnalati dai pazienti mostrano una maggiore distorsione femminile rispetto a quelli segnalati dagli operatori sanitari, e che la disparità sessuale è marcatamente inferiore per gli esiti che comportano morte o ospedalizzazione. Hanno anche scoperto che la disparità sessuale varia notevolmente tra i tipi di eventi avversi, ad esempio, gli eventi avversi rilevanti dal punto di vista estetico sono fortemente distorti nel sesso femminile e gli eventi avversi che provocano disfunzioni sessuali sono distorti nel sesso maschile.

«Possiamo interpretare questi risultati come prova dell’ipotesi di genere per identificare meccanismi e percorsi non biologici che contribuiscono alle disparità sessuali negli eventi avversi. L’applicazione rigorosa dell’ipotesi di genere a set di dati aggiuntivi e in futuri studi di ricerca potrebbe fornire nuove intuizioni sulle cause delle disparità sessuali negli eventi avversi relativi ai farmaci» concludono i ricercatori.

SaluteIn

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