Negli ultimi anni, la gestione del dolore ha compiuto importanti progressi grazie all’introduzione di strategie terapeutiche più personalizzate ed efficaci. Tra queste, l’analgesia multimodale si è affermata come uno degli approcci più promettenti, in grado di migliorare il comfort dei pazienti riducendo al contempo il rischio di effetti collaterali. Si tratta di una strategia che combina diverse classi di farmaci e tecniche analgesiche per controllare il dolore agendo su più meccanismi fisiologici. L’obiettivo è ottenere un effetto sinergico, cioè un sollievo più efficace, utilizzando dosi inferiori di ciascun farmaco rispetto a quelle necessarie se usato singolarmente.
Questo approccio si basa sul principio che il dolore non ha una sola causa né un unico percorso fisiologico, ma coinvolge vie multiple del sistema nervoso centrale e periferico. Agendo contemporaneamente su questi diversi punti, è possibile controllare meglio il dolore e ridurre l’uso di oppioidi, con un minor rischio di dipendenza e complicazioni. In un regime di analgesia multimodale si possono impiegare i FANS, farmaci antiinfiammatori non steroidei, ma anche paracetamolo, anestetici locali oppure tecniche non farmacologiche come la fisioterapia precoce, la crioterapia o la TENS.
L’analgesia multimodale è particolarmente indicata nel post operatorio per un recupero più rapido e una degenza più breve, nella gestione del dolore cronico, soprattutto quello neuropatico, in anestesia locoregionale, combinata con sedazione o anestesia generale e nei pazienti fragili o con comorbidità, per limitare gli effetti sistemici degli analgesici. Diversi sono i vantaggi: si va dal miglior controllo del dolore alla minore necessità di oppioidi e ancora alla riduzione degli effetti collaterali fino al recupero funzionale più rapido. L’analgesia multimodale rappresenta oggi uno standard di riferimento nella medicina moderna, capace di coniugare efficacia e sicurezza. L’approccio integrato al dolore, adattato al singolo paziente, permette una cura più umana e sostenibile. La sua diffusione è un passo importante verso una gestione più consapevole e responsabile del dolore acuto e cronico.