Molto più di un semplice e banale “mal di testa”. L’emicrania è una patologia neurologica cronica e debilitante che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresenta la terza patologia più frequente al mondo e la seconda per impatto disabilitante tra le malattie non mortali. Soltanto in Italia si stima che ne soffra circa il 12% della popolazione adulta, con una prevalenza tre volte maggiore tra le donne: si tratta di oltre 6 milioni di italiani, di cui 4 milioni sono donne, che fanno i conti con questo disturbo. Attacchi ricorrenti di dolore pulsante, localizzato su un lato della testa, spesso accompagnato da nausea, vomito, fotofobia (fastidio per la luce) e fonofobia (fastidio per i rumori): gli episodi di emicrania compromettono fortemente la qualità della vita lavorativa, familiare e sociale.

Di recente, in particolare negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante nella gestione e nel trattamento di questa patologia, con diverse opzioni terapeutiche che includono: farmaci sintomatici, come FANS e triptani, da assumere durante l’attacco; terapie preventive, utili nei casi di emicrania frequente (più di 4-5 crisi al mese) come la tossina botulinica tipo A ed ancora gli anticorpi monoclonali anti-CGRP, una delle innovazioni più promettenti degli ultimi anni, che riducono frequenza e intensità degli attacchi.

Un importante aggiornamento del 2025 da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha sancito la possibilità di combinare, con rimborso dal SSN, la tossina botulinica con farmaci anti-CGRP, aprendo nuove prospettive per i pazienti con forme più gravi e resistenti. Ma l’emicrania resta a livello generale ancora troppo sotto diagnosticata e sotto trattata: solo una piccola parte dei pazienti riceve infatti una diagnosi corretta ed accede alle terapie più innovative. Per questo è fondamentale promuovere la consapevolezza e favorire un dialogo continuo tra medici, istituzioni e pazienti con l’obiettivo non solo ridurre il dolore, ma restituire alle persone la propria normalità.

SaluteIn

Condividi su:

Iscriviti alla Newsletter

    Sei un Medico? SiNo