Il 14 novembre si sono accesi i riflettori in tutto il mondo sul diabete con “La Giornata Mondiale del Diabete”; su questa patologia sono ancora molti i luoghi comuni ed i pregiudizi. Sfatiamone alcuni.

Il diabete tipo 2 è una malattia che interessa in Italia oltre 4 milioni di persone con un trend in aumento. Di queste, una persona su tre non sa di averlo. Tra le cause, il sovrappeso e una vita sedentaria, riflessi della nostra società. Per essere curata richiede una rivoluzione culturale che parta dalle scuole per iniziare fin da bambini ad avere uno stile di vita sano.

 Il diabete tipo 1, malattia autoimmune, colpisce circa 300.000 persone: sono ancora incerte le cause della sua insorgenza. L’accesso alle cure più idonee è stato il tema al centro della Giornata Mondiale, perché ancora troppe persone non riescono ad avere a disposizione farmaci, tecnologie e screening per prevenire le complicanze. Questo si traduce in un elevato costo per il SSN (l’8% del budget) per una spesa complessiva di 2.800€ a paziente.

L’Associazione “Diabete Italia Onlus” in un roadshow istituzionale concentrato in tre tappe ha voluto discutere del futuro della sanità dopo il PNRR con particolare riferimento ai modelli di assistenza sul territorio per le persone con diabete. Gli incontri si sono già svolti a Napoli il 15 novembre, a Roma il 16 novembre, e si concluderanno a Bologna il prossimo 12 dicembre.

Intanto “E’ importante sfatare i pregiudizi che vedono nei dolci il male assoluto. In realtà lo zucchero si trova in moltissimi alimenti (anche quelli “per diabetici”), bisogna imparare a gestirlo e ad alimentarsi in modo corretto” sottolinea Stefano NervoPresidente di Diabete Italia, partner ufficiale della Giornata Mondiale del Diabete 2022 in Italia che cade il 14 novembre. “È dedicata all’accesso alle cure, con particolare attenzione alla prevenzione del diabete di tipo 2.Un appuntamento importante per accendere i riflettori su una malattia che colpisce ogni anno 422 milioni di persone nel mondo con 1,5 milioni di decessi direttamente attribuiti al diabete”.

SaluteIn

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