Debutta per la prima volta in Italia all’Ospedale di Legnano, presidio capofila dell’Asst Ovest Milanese, “un nuovo modello avanzato di microinfusore per il trattamento del diabete di tipo 1“. Il dispositivo, applicato nell’ambulatorio di Diabetologia a una giovane paziente, consiste nella “prima patch pump monolitica con inserzione automatizzata senza necessità di catetere, in grado di erogare in continuo l’insulina comunicando con un sensore per la rilevazione glicemica”. Una novità importante, che apre grandi scenari nel trattamento di questa patologia, ancora troppo spesso invalidante per chi deve conviverci quotidianamente.
Ad annunciare la novità è Antonino Mazzone, a capo del Dipartimento di Area medica dell’azienda socio sanitaria territoriale alle porte di Milano, sottolineando che “Oltre a consentire di regolare in modo automatico l’erogazione dell’insulina”, il nuovo microinfusore “a cerotto”, si presenta piccolo e discreto, permettendo di vivere al meglio la quotidianità, migliorando il benessere psico-fisico e la qualità di vita delle persone con diabete. Il Dipartimento Medico dell’ASST Ovest Milanese negli ultimi anni si è dedicato in modo specifico all’utilizzo di strumenti tecnologici a supporto del trattamento del diabete mellito – tipo 1”.
Anche l’evoluzione tecnologica ha ricoperto un ruolo fondamentale per arrivare a questo trattamento. Spiega ancora il Professor Mazzone: “Oltre a favorire l’ottimizzazione del compenso glicemico, si punta alla personalizzazione della terapia con dispositivi sempre più adatti alle necessità dei pazienti in termini di portabilità, facilitando l’accettazione della malattia, adattandosi alle diverse esigenze, e rispettando la sensibilità di ciascuno. Il diabete mellito tipo 1 è una malattia autoimmune che colpisce prevalentemente bambini e adolescenti nel mondo, ma anche numerosi adulti. Negli ultimi anni le innovazioni tecnologiche hanno fornito strumenti in grado di cambiare l’evoluzione e il controllo della malattia, dimostrando un significativo miglioramento deglioutcome clinici e della qualità di vita e con importanti risparmi sui costi complessivi di gestione”.